Moment Of Truth | 03:33 Minuti
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Buondì, e buon lunedì.
Quale è il core business dietro l’intelligenza artificiale?
L'intelligenza artificiale richiede enormi quantità di energia - e ora alcuni dei maggiori fornitori di questa tecnologia sono in trattativa diretta con le centrali nucleari per acquistare grandi quantità di energia, sollevando grandi interrogativi sugli effetti a cascata della corsa all'oro dell'intelligenza artificiale sull'ambiente.
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Oggi parliamo di come:
Dall'inizio del 2024, l'energia è emersa come un fattore critico che limita l'ascesa dell'AI, con voci di spicco del settore come Sam Altman che parlano di giri di investimenti nell'ordine dei trilioni per l'infrastruttura di chip ed energia per far progredire la tecnologia. Il fabbisogno è enorme: i ricercatori della UC Berkeley e di Google stimano che il processo di addestramento del GPT-3 di OpenAI abbia utilizzato l'equivalente del consumo energetico annuale di 120 abitazioni statunitensi.
Modelli più grandi richiedono più energia e le aziende stanno investendo denaro nella creazione di modelli più grandi e più potenti. Una riflessione che fa riflettere: una piccola minoranza di persone in tutto il mondo utilizza effettivamente strumenti di IA generativa.
La notizia che Amazon sta puntando sul nucleare per alimentare i suoi centri dati attraverso fonti neutrali di carbonio è positiva per la propria carbon footprint.
I critici, tuttavia, sottolineano che in questo modo si sottraggono alla rete elettrica enormi quantità di energia affidabile e pulita, aumentando la necessità di fonti di energia meno pulite per mantenere i servizi che le persone utilizzano effettivamente.
Quindi, cosa succederà?
GO↓
🔵 AI Vs Nuclear.
Dove andremo a finire.
Amazon Web Services, l'attività di cloud computing del gigante della vendita al dettaglio, è al centro di molti sviluppi dell'intelligenza artificiale. Amazon prevede di spendere più di 100 miliardi di $ per i data center, più di quanto investirà nelle sue operazioni principali di eCommerce nello stesso periodo.
Prevede un'enorme impennata della domanda di servizi di cloud computing man mano che le aziende adotteranno l'IA generativa nelle loro operazioni principali.
Secondo i dati citati dal Wall Street Journal, entro il 2030 il 9% della produzione totale di energia degli USA sarà utilizzato per alimentare i data center.
Secondo alcune stime, l'energia necessaria per sostenere l'attuale ritmo di sviluppo dell'IA dovrebbe raddoppiare ogni 100 giorni, ma con un numero così elevato di aziende che lavorano su questa tecnologia è difficile fare chiarezza.
Altrove, le aziende che creano i chip su cui gira il software di AI, come NVIDIA, stanno registrando un'enorme crescita dei ricavi, dato che la domanda di chip rimane di gran lunga superiore all'offerta.
Ma, ma ma…
Nonostante le enormi promesse, l'adozione di strumenti specifici di IA per l'uso quotidiano è stata meno fervente di quanto gli evangelisti vorrebbero farci credere.↓
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In questo senso, la presentazione di strumenti di AI da parte di Apple è interessante, in quanto fa dell'AI un'utile tecnologia di sfondo piuttosto che la star dello spettacolo.
Sebbene si preveda che l’AI avrà un grande impatto su settori utili come l'assistenza sanitaria e, appunto, l'energia, ci sono seri interrogativi da porsi su una tecnologia che si dice utilizzi, per ogni interrogazione, 10 volte l'energia di una ricerca su Google.
Ma c'è anche una lettura più realistica, persino cinica:
Questa roba è costosa per il consumatore finale; di solito un'azienda vuole che l'investimento si traduca in un aumento della produttività o in una crescita reale. Di conseguenza, ci si aspetta di vedere molti sistemi di AI che probabilmente sono più conditi con l'AI, piuttosto che alimentati da essa.
Ma c’è chi è ancora a olio e sale, eh.
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