Moment Of Truth | 03:33 Minuti
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Buondì, e buon lunedì.
La sopravvivenza dell’AI dipende davvero dalle subscription?
Spero che le cose vadano bene. Qui tutto alla grande, ma sono settimane di intenso lavoro e questo lunedì dovrò essere breve. Ma c’è una domanda, arrivata dal Remarks scorso che mi ha incuriosito e oggi vorrei rispondere.
Le IA possono ripagarsi da sole prima che il carico pubblicitario le renda inutili o che il costo del loro funzionamento renda proibitivi i sistemi efficaci?
Considerando la quantità di nuovi progetti nati sopra delle API, mi sembra doveroso provare a dare una risposta con alcuni dati interessanti. Diamo un po’ di contesto.
Attualmente il modello di business delle AI è rappresentato dagli abbonamenti, ma dato che solo una minoranza del pubblico potenziale totale è disposta a pagare, i grandi operatori del settore stanno iniziando a sperimentare, mentre nuove aziende propongono marketplace per portare gli annunci pubblicitari nella tecnologia.
Ok, ma cosa sta succedendo?
GO↓
🔵 Adv AI Native.
Di affare in affari.
L'intelligenza artificiale è un grande affare, ma tra l'energia e l'acqua necessarie per far funzionare i data center che l’alimentano, la carenza di talenti e un modello di business in grado di finanziare la scalabilità della capacità e della potenza, Sam Altman ha parlato di investimenti dell'ordine di 7.000 miliardi di $ per sviluppare infrastrutture adeguate.
La faccio veloce: subentra la pubblicità.
La grande forza economica che sta alla base di Internet così come lo conosciamo.
Il bilancio è positivo, anche se l'influenza degli annunci online su Internet è stata a dir poco complessa. Ma se a questo si aggiungono le risposte generate dall'intelligenza artificiale, le domande sollevate e le risposte generate diventano più oscure.
Proviamo ad aggiungere una domanda ulteriore a quella di Eleonora M:
Le IA possono ripagarsi da sole prima che il carico pubblicitario le renda inutili o che il costo del loro funzionamento renda i sistemi efficaci proibitivi? Ci sarà un cambiamento radicale nelle tecnologie che scegliamo di etichettare come IA, al di là della correzione automatica sovralimentata?
Un nuovo capitolo dell'economia dell'IA è appena iniziato.
Qui sotto alcuni dati che potrebbero dimostrarcelo ↓
Referral Program
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Secondo Quartz, Adzedek, un marketplace per chatbot AI, vende spazi per annunci sponsorizzati nelle risposte fornite da chatbot disponibili sullo store OpenAI e utilizza un modello pay-per-click.
OpenAI, tuttavia, non accetta ancora alcun pagamento pubblicitario, ma probabilmente, se lo volesse, sarebbe in una posizione di leadership per farlo.
Microsoft, nel frattempo, ha proposto un modello di annunci nelle risposte fin dal 2023, anche se la sua integrazione dell'IA non ha ancora visto Bing salire a sfidare seriamente Google nella ricerca.
Per Google l'argomento è molto più spinoso, dato che la ricerca rimane un flusso di entrate di importanza critica e che la Search Generative Experience complica la situazione. Intanto hanno lanciato i primi prodotti per aiutare gli inserzionisti - soprattutto le PMI - a spendere di più per gli annunci di Google.
Anche Baidu, il gigante cinese, ha iniziato a parlare delle sue capacità, AI based, per gli inserzionisti: costruire e ottimizzare le campagne di ricerca.
Quindi per rispondere↓
Allo stato attuale, coloro che traggono profitto dalle operazioni di AI sono i proprietari di contenuti. Poi c’è NVIDIA, che detiene circa il 90% del mercato delle GPU (i chip su cui girano gli LLM).
Non più API, ma vera innovazione: iniziamo a ridurre l’impatto dell’AI.
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