Moment Of Truth | 03:33 Minuti
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Buondì, e buon lunedì.
Siamo ancora in grado di essere eleganti?
Non so tu, ma ovunque, dalle cariche istituzionali ai nostri feed, vedo sempre meno eleganza. Vorrei coniare il termine “cafone da tastiera”, ma sarebbe riduttivo. La maleducazione non si limita alla mera quarta parte, anzi forse ormai questa è addirittura un filtro al dilagare di questa. Non so che dire, personalmente, è uno scempio.
Dove è finito il concetto di “Quiet Leadership”?
Dovremmo iniziare a ritrovarlo presto. Motivo per il quale oggi, anche se un po’ fuori topic rispetto a questa mia newsletter, vorrei condividerti una ricerca che spero possa essere un primo punto di riflessione.
Stai leggendo una nuova edizione del light format del Remarks.
Oggi parliamo di come:
I giovani uomini sono preoccupati per l'impatto dei social media sulla loro salute mentale e per il modo in cui le piattaforme ritraggono la mascolinità, ma credono che possano diventare uno spazio positivo se migliorano.
I risultati suggeriscono che i giovani uomini di età compresa tra i 18 e i 34 anni cercano di impegnarsi con influencer positivi, ma c'è un problema di fiducia: solo il 17% degli uomini si fida degli influencer per quanto riguarda le questioni di salute mentale.
Capire l’uso dei social è (ancora) importante.
GO↓
🔵 Positive Role!
Scusa, oggi sono infastidito.
I brand utilizzano i social media e gli influencer per raggiungere le comunità e i giovani. Sebbene molte di queste collaborazioni producano risultati positivi, numerose ricerche indicano che i social media possono causare ansia e depressione.
Sebbene la maggior parte delle ricerche si sia concentrata sulle giovani donne e sulle ragazze, anche gli uomini rischiano di sentirsi ansiosi e di vivere secondo ideali irrealistici.
Tu, in qualità anche di brand devi essere consapevole di questi rischi e collaborare con influencer e creatori che possono rendere i social media più sicuri e positivi. E non renderli gazzetta del tuo “urlare” perché ai VC piace.
Riassuntino?↓
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Oltre la metà (52%) dei giovani uomini afferma che i social media promuovono stereotipi dannosi sulla mascolinità, ma il 62% ritiene che i modelli positivi su queste piattaforme siano spesso trascurati dai brand e dalla stampa.
Il 49% cerca attivamente influencer e creatori maschili positivi che contrastino queste narrazioni.
Il 70% si preoccupa dell'impatto dei social media sul proprio benessere, una percentuale che sale al 76% tra i giovani Italiani; il 50% ritiene che le piattaforme spesso promuovano ideali maschili irraggiungibili.
Il 67% ritiene che i marchi e gli influencer possano collaborare per creare spazi online più sicuri e responsabilizzanti.
Precisazione di rinforzo, anche se nel 2025 qualche sforzo in più potremmo anche iniziare a farlo e magari considerarci tutte e tutti pari.
Btw. storicamente, gran parte della discussione sui social media e sul loro impatto sulla salute mentale si concentra sulle giovani donne. Anche l'immagine stereotipata di un “influencer” è di solito una donna di 20 anni, convenzionalmente attraente.
Con questa ricerca ci tenevo a dirti che anche i giovani uomini si impegnano e subiscono l'impatto degli influencer sui social media e sulla propria salute mentale.
Evitiamo di alimentare sui nostri feed.
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