Remarks 123° - Jobs Choice
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Jobs Choice
Summer Edition 9° | Riccardo Germani
12 Settembre 2022 | 03:43 Minuti
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950° Giorno
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Buondì, spero tutto bene.
Siamo alla 9° Week della nostra Summer Edition.
Settimana scorsa, in compagnia di Jessica Malfatto abbiamo parlato di Creazione e Diffusione delle Notizie, della percezione dei giornalisti e di come ci si deve abituare a vedere ogni organizzazione come un insieme di focus, di prima e seconda linea nel Touchpoint 122°→
Oggi parliamo della Teoria della Soglia Magica con:

GO↓
Jobs Choice.
Scegliere un lavoro, con molti interessi.
Nel corso degli ultimi due anni ho ascoltato decine di persone che stavano vivendo momenti di dubbio e difficoltà rispetto al proprio percorso professionale.
Un tema emerso spesso riguarda la scelta di un lavoro che ci si possa sentire cuciti addosso come un buon vestito di sartoria, nonché il suo significato profondo per noi e l’impatto sociale che questo può avere. Per quanto possa essere sicuro un lavoro, infatti, è proprio il significato che gli attribuiamo che determina quanto ci sentiamo bene a riguardo.
Anche lavori sicuri e a tempo indeterminato, infatti, possono farci sentire in ansia e a disagio, se non riusciamo a ricavarne piacere e senso di identità. In più, c’è il problema tipico dei multipotenziale, ovvero la difficoltà a scegliere tra tanti interessi diversi. In questo approfondimento vedremo alcuni consigli pratici per:
→ Capire su quali interessi focalizzarsi
→ Individuare una mission personale
→ Seguire i propri sogni senza rimpianti.
La Teoria della Soglia Magica.
"Ho tanti interessi diversi, come faccio a scegliere la mia strada?"
Il tema della molteplicità degli interessi sembra attanagliare e bloccare centinaia di persone ogni giorno. Nel libro “Diventa chi sei” ( link diretto →) la career coach Emilie Wapnick sostiene che per capire come scegliere tra interessi diversi sia importante valutare questi tre fattori fondamentali:
Denaro
Senso
Varietà
Secondo la Wapnick, il lavoro ideale non è tanto quello che ci permette di guadagnare abbastanza, quanto piuttosto quello che aiuta a sentirsi realizzati e stimolati in una giusta misura. Gli ingredienti che determinano la soddisfazione professionale possono variare radicalmente da una persona all’altra. Inoltre, ognuno di noi ha di solito più di un interesse.
Cosa fare quando due o più ambiti ci appassionano allo stesso modo e non sappiamo quale scegliere?
Un metodo per farlo è con quella che io chiamo la “Teoria della Soglia Magica”.
Secondo questa tesi, potrebbe esistere una sorta di "soglia" che può aiutarci a orientare le scelte professionali se pensiamo di essere dei multi potenziale. La soglia è rappresentata da 4 variabili:
Motivazione
Scopo
Abilità
Mercato.
Quanto più è alto l’interesse per un determinato argomento, tanto maggiore dovrebbe essere la motivazione. Questo primo fattore è fondamentale, perché nei momenti di maggiore sconforto o demoralizzazione abbiamo bisogno di una spinta potente per rimanere costanti. Per capire quale dei nostri molti interessi trasformare un lavoro, quindi, dovremmo prima di tutto cercare di capire cosa ci motiva più profondamente.
A questo tema è legato quello dello scopo personale. Stiamo sostenendo una causa? Che cambiamento vorremmo vedere nel mondo? E soprattutto, abbiamo le competenze e le abilità per portare avanti questa missione? Magari ci rendiamo conto che non abbiamo una missione personale (non è obbligatorio averne una), ma in quel caso dobbiamo capire che tipo di vita vorremmo vivere, quanto tempo libero avere a disposizione, quanti soldi, quanti stimoli…
Infine, è importante analizzare il mercato. Anche un’indagine superficiale sul web può aiutarci a capire che tipo di guadagno potrebbe essere realizzato in un campo specifico. Oppure, potremmo cercare di tenere insieme più interessi mettendosi in proprio e creando un’attività che rispecchi sia i nostri bisogni che quelli del mercato.
Costruire una carriera da multipotenziale è possibile e può dare più soddisfazioni rispetto a una carriera da “specialista”. Tuttavia, per ottenere il massimo da una scelta di questo tipo è molto importante fare attenzione ai diversi aspetti che abbiamo elencato, in modo da non ritrovarsi bloccati in un’impasse o in una paralisi decisionale.
Gli interessi vanno messi alla prova: hai capito che il tuo lavoro non ti piace, e che forse vorresti cambiare. Hai scoperto nuove attitudini o un talento speciale. Ma questo interesse è tale da diventare qualcosa di più? Supera la soglia magica? Per scoprirlo dobbiamo fare dei test, valutare se l’interesse supera la stanchezza e la fatica.
Perché fai quello che fai? Il lavoro serve a pagare le spese, ma una volta coperte le necessità di base, perché fai quel lavoro?
Non c’è niente di male a farlo solo per soldi, intendiamoci, ma se viviamo una vita senza un perché e un significato profondo, viviamo sul filo del rasoio. Anche se abbiamo un ottimo stipendio, infatti il rischio di alienazione è sempre dietro l’angolo. Ci svuotiamo, diventiamo monotoni, tristi, grigi. Serve la capacità di guardare dentro di sé e rispondere a queste domande:
Che cosa mi interessa davvero?
Che tipo di cambiamento vorrei vedere nel mondo?
Cosa posso fare per innescare questa rivoluzione?
Come mi piacerebbe essere ricordato quando non ci sarò più?
Quali sono i miei valori fondamentali?
Quali competenze tecniche posso mettere a disposizione dei miei obiettivi di vita?
Sono domande molto complicate. Non si risponde in un minuto. Servono giorni, mesi, a volte anni. E le risposte che ci diamo possono variare nel tempo. Questo è fisiologico: cambiano i nostri bisogni, cambiamo noi, attraversiamo fasi diverse del ciclo di vita. La forza, le energie e i contesti sono diversi a vent’anni e a cinquanta. Però il perché di fondo di una persona rimane in genere abbastanza stabile. Anzi, si rafforza nel tempo se alimentato con cura.
Il significato personale non deve essere per forza ricercato nel lavoro. Può anche essere espresso in un’attività di volontariato, in un hobby, letture, un interesse collaterale alla professione. Però è importante conoscere il nostro (o i nostri) perché personali. È fondamentale capire cosa ci accende, cosa ci motiva. Non lo sappiamo automaticamente, serve uno sforzo cosciente per conoscersi meglio.
Exercise.
Capire il proprio "Perché".
Partiamo dal presupposto che ognuno di noi può avere più di una motivazione profonda. Tuttavia, di solito c’è un argomento, o un tema, che sentiamo più importante e degno di attenzione. Questo elemento di solito ci tormenta, ci obbliga continuamente a pensare, leggere, elaborare. Di solito si tratta di una di queste cose:
Una causa che ci sta a cuore
Una passione
Un hobby molto piacevole
Un argomento di cui discutiamo spesso e con interesse.
di seguito un esercizio che voglio lasciarti.
→ Obiettivo: capire cosa è davvero importante per te.
Immagina di ricevere l’eredità di uno zio lontano che non sapevi di avere. Il testamento dello zio Tom ti dà diritto a 11 milioni di Euro, a patto che tu rispetti due condizioni:
→ No° 1.
Devi spendere un anno a formarti, studiare o sviluppare alcune competenze a tua scelta. Non ci sono limiti, puoi scegliere l’argomento che ti interessa di più e non dovrai lavorare: un fondo finanzierà tutte le tue spese mensili.
→ No° 2.
Al termine di questo primo anno riceverai 1 milione di euro, che però dovrai reinvestire per sostenere una causa sociale, un ente benefico, o una organizzazione no profit. Dovrai sostenere attivamente questa causa per un anno, quindi pensaci bene. Puoi anche creare un ente da zero.
Alla fine di questo periodo riceverai la somma a te destinata dallo zio Tom. Saranno passati due anni e avrai dieci milioni di euro sul conto corrente.
Che persona sarai? Come avrai passato i due anni precedenti? Come e con chi hai speso il tuo tempo? E adesso che non devi più preoccuparti di lavorare, che cosa pensi che ti andrebbe di fare?
Prova a buttare giù una dichiarazione di intenti.Per aiutarti, focalizzati su 3 punti: chi ti proponi di aiutare?che tipo di aiuto fornisci? tramite quali attività?
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